Ero morta e c’erano gli angeli della morte…

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-Di Sorella Sajida-

Una lettrice da pochi anni convertita all’Islam ci ha mandato una lettera affascinante, quasi sconvolgente, circa i suoi sogni e le sue visioni sia prima della conversione e anche dopo. Lei è italiana, ha raccontato solo a pochissime persone quello che ha scritto a noi e vuole rimanere anonima, ma a noi è piaciuto chiamarla Sajida.

Tutto cominciò forse circa 3 anni fa, mentre stavo attraversando un bruttissimo e lungo periodo di malattia. Un virus aveva danneggiato i miei polmoni, il fegato, il pancreas, sembrava dovessi morire. Per mesi ho dovuto vivere praticamente isolata, col mio corpo che sembrava invecchiato improvvisamente di 50 anni (non riuscivo a fare le scale, a tenere un bicchiere in mano). In questo contesto sono emersi altri problemi di ogni genere, ed in breve sono rimasta completamente sola.

Passavo le giornate a pensare a come suicidarmi per farla finita e smettere anche di dare fastidio a chi mi stava vicino.

Poi, senza nessun motivo apparente, o forse fu il mio cuore allo stremo del sanguinamento che decise di scuotere la testa, ed un ‘bel’giorno, non mi spiego cosa successe, ho deciso di reagire; forse perché avevo davvero toccato il fondo ed ero arrivata ad un bivio: morire oppure rialzarmi.

Sicuramente, ora ne sono certa che è stato Dio che ha deciso di darmi la spinta per risollevarmi dalla mia fortissima depressione, ma io in quel momento non lo sapevo che Lui era dietro di me.

Mi sentivo invece abbandonata e rimisi in discussione il mio rapporto con il Signore dei Mondi e con il Cattolicesimo.

Così cominciai a leggere di altre religioni: il Buddismo, l’Induismo, perfino la Bibbia dei testimoni di Geova; perché volevo capire cosa non andasse nel mio rapporto con Dio.

L’Islam no, non lo presi nemmeno in considerazione mi faceva paura, anche io ero stata ingannata dai pregiudizi e colpita dal plagio mediatico.

Ma non trovavo risposte da nessuna parte. Leggevo ed ero sempre più insoddisfatta.

Un giorno, ricordo che arrivai trafelata in ritardo in Chiesa, in quel momento stavano leggendo il passo della Bibbia in cui Dio dice che non bisogna adorare immagini e statue. Mi guardai intorno e mi sembrò assurdo, invero la Chiesa è piena di statue e di immagini.

Mi venne in mente l’Islam e decisi che volli capire, uno strano pensiero di fervente curiosità nasceva nella mia testa, uscendo dalla Chiesa andai subito in edicola e non per caso, siccome Dio organizza ogni cosa al momento giusto, trovai l’ultima copia della traduzione del Corano, costava poco e la comprai senza pensarci due volte.

Mi misi subito a leggere e già dalla prima lettura, forse la stessa notte, cominciarono sogni e visioni straordinarie.

Li ho scritti subito, li ho conservati tutti perché non volevo dimenticarli.

Non ho parlato con nessuno della mia famiglia, di quello che mi stava succedendo, nemmeno tra i miei amici ho accennato per paura di essere considerata pazza e forse ho sbagliato perché avrebbero potuto capire e accettare la mia scelta, invece mi ostacolarono. Seguirono anni tormentai, per certi versi meravigliosi per altri drammatici.

 Il primo sogno dei tre, avvenne subito, avevo appena iniziato a leggere il Corano e nel sogno mi trovavo nell’orario del tramonto, pervasa da un alone di tristezza; in un ambiente sconosciuto, eppure ero sicura fosse casa mia. Sentivo dentro e fuori di me tristezza e rassegnazione. Mi accorsi di avere accanto a me un libro molto vecchio, la copertina consumata era verde. Non posso dire fosse il Corano, ma volevo aprirlo. Dovevo aprirlo a tutti i costi! Avvicinai la mano, ma non feci in tempo a toccarlo che si aprì da solo e da esso uscì una luce forte, una luce accecante, che però mi avvolse subito donandomi una sensazione di pace e serenità. A questo punto mi svegliai in uno stato di benessere, emozionata e confusa.

 Il secondo sogno particolarmente importante successe dopo un mese circa. Io ero morta! Sì, morta da poco, nella tomba, che io vedevo come una specie di caverna, ero distesa su un letto di pietra. Ai miei lati, vicino ai piedi, c’erano Munkir e Nakir (le due creature più orribili create da Dio, che la dottrina islamica spiega essere coloro che ci interrogheranno appena morti, in modo da stabilire la sorte della nostra anima). Mi guardavano benevoli, però io ho paura e mi sveglio affannata ed in ansia. Contemporaneamente si svegliò anche mio figlio che dormiva nella sua stanza e piangendo mi disse di aver sognato due mostri!

Questo fatto mi turbò parecchio, questo sogno mi tornava costantemente in testa per giorni e giorni.

Il terzo sogno fu angosciante e contemporaneamente molto illuminante. Non so dove mi trovassi ma con me c’era Satana che mi prendeva in giro, io non gli davo retta, ma lui insisteva e mi parlava in maniera affascinante e convincente, e mentre lui parlava mi svegliai. Guardai l’anello che ho tuttora al dito, su cui è incisa la shahada, brillava di una luce incredibile, allora ringraziai Dio dicendo “Lode a Dio (Al hamdulillah) e l’anello smise di brillare, subito dopo dalle cuffiette con cui mi ero addormentata sentii la sura Al Fatiha e vidi i versetti della sura scorrermi dalla punta delle dita fino ai gomiti, come fossero sotto una pelle trasparente, fu sconvolgente. Piangendo mi alzai spaventata, andai a lavarmi la faccia e pensai di essere impazzita. Rimasi angosciata e preoccupata per alcuni giorni.

Un altro sogno importante avvenne sempre dopo la conversione, durante il periodo in cui in casa non si faceva altro che discutere per la mia scelta, e litigare. Nel sogno ero di nuovo morta e arrivarono ancora i due angeli mostruosi. Questa volta mi misi a sedere. I due mi diedero in mano il mio libro. Non nella mano sinistra (cattivo segno), nemmeno nella destra (buon segno), ma proprio sopra entrambe. Lo aprii, ma le pagine erano bianche. Non capivo. Un uomo, di cui non vedrò mai il volto, ma sono certa fosse Muhammad (pace e benedizione su di lui) mi toccò una spalla dicendo chiudi pure, non è ancora il momento. Mi alzai, lui mi prese a braccetto e cominciamo a passeggiare per questa tomba che era una grotta immensa. Le pareti avevano delle crepe e da quelle apertura vedevo il cielo, gli astri e i pianeti. Il Profeta passeggiava sorridendo (non vedevo il viso, ma sapevo che sorrideva) e mi diceva: “Abbi pazienza c’è tempo per capire, non sta a te decidere, ma Lui deciderà, se davvero vorrà Lui aprirà il tuo petto. Non preoccuparti, se perderai qualcosa o qualcuno, ciò non ti era destinato. Se troverai qualcos’altro o qualcun altro ti sarà destinato”. Mi svegliai, in lacrime di gioia, lacrime copiose e una grande serenità. Fu il sogno più bello di tutti.

L’ultimo sogno complesso e significativo avvenne poco temo fa. Era buio, sempre al crepuscolo. Vedevo tutto, ma non benissimo. Gli alberi erano spogli e neri, incapaci di trarre nutrimento da un sole del quale percepivo la presenza, ma che non si vedeva più. Si avvicinò una figura scura, a suo modo terribile, ma era elegante.

‘Chi sei?’ Rispose: ‘Ho molti nomi. Mi chiamano Iblis, Lucifero, Baal. Ho anche molti aspetti, questo è quello che ti suggerisce il subconscio. E tu stai sognando.’

‘Quindi questo sarebbe l’Inferno, secondo il mio subconscio?’ chiesi io.

‘No. Questa è la Terra. Non come la vivi tu ora, ma come sarà realmente. Non subito, ma tra non molto. Sai, io ci provo da sempre, a portarvi tutti a me. Ho convinto molti a snaturare la propria religione, facendo loro compiere atti inenarrabili in nome di Dio. Ho goduto nel sangue sparso per secoli dai cristiani; ora, nel tuo tempo, ho un certo ascendente su alcuni musulmani, pochi, ma sufficienti a far percepire la paura di uno scontro di civiltà, come dite voi. Ahahah, è così facile giocare sulle vostre paure e soprattutto sul vostro ego! Sì, è divertente, lo stesso ego che ha condannato me, condanna voi. Cosa non fareste per sentirvi importanti, per il potere. E il vostro istinto di ribellione, questo mal percepito senso di libertà che vi porta solo all’anarchia più selvaggia. Ho provato tante cose, ma la mia idea migliore e più efficace è stata questa: portarvi piano piano ad adorare me, tramite un idolo chiamato denaro. Al mondo non c’è nulla, che non dipenda dal denaro. Anche la politica, il terrorismo, perfino la beneficenza. Trovate mille scuse e mille false motivazioni, ma il vero scopo è sempre e solo uno, il denaro e il potere che ne deriva. Il resto serve solo a plagiare menti deboli e a farle sacrificare per me. Piano piano state distruggendo il pianeta e la vostra stessa razza, in mio nome. Non serve un Armageddon, la fine del mondo ve la state costruendo da soli!’

‘Perché mi racconti queste cose?’

‘Perché tu provi ancora compassione. È inutile, non puoi cambiare nulla. Smetti di credere il Lui, credi in me, goditi questa vita e quando sarai finalmente mio, sarò clemente.’

‘Tu dici menzogne, dici ciò solo perché sai che finché qualcuno crederà in Dio e nel Bene, l’umanità non sarà veramente tua!’

‘E tu, piccola, debole donna, credi davvero che ne valga la pena?’

‘Sì, perché so che il Creatore è misericordioso. Pensaci, avrebbe potuto semplicemente porre fine alla tua esistenza, lo sai, eppure ti ha lasciato vivere, perché in fondo anche tu, se ti pentissi davvero, potresti essere perdonato!’ Pianse per un istante e poi, sopraffatto dalla sua superbia, scappò via, dissolvendosi come fumo.

Appena sveglia trascrissi tutto e rilessi più volte e il mio cuore batteva come impazzito. Cominciai a capire tante cose, pensavo solo a quel sogno.

Ma non avevo ancora iniziato a pregare, chissà perché… poi un ‘bellissimo’ giorno, mi sono prostrata e….da allora sono rinata.

Ci sono poi state tante conseguenze, innumerevoli problemi, nessuno mi capiva ed anzi mi biasimavano e mi criticavano in continuazione, ma non tornerei indietro per nessun motivo.

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